Qui dentro ci penso io

Riempio le giornate di “cose da fare”, mi muovo in casa come se seguissi un copione e spargo utensili e fogli un po’ ovunque per poi riordinare il tutto, scelgo i brani musicali con dedizione cercando di assecondare i miei umori, ascolto i suoni che arrivano da fuori, riconosco il grido di caccia del falco e la voce stridula della cornacchia, di tanto in tanto passa un gatto, levo qualche erbaccia e osservo i petali che si aggiungono alla vita frenetica della piccola natura, lavo piatti e posate e con un panno riordino il piano lavoro, apro e chiudo cassetti nel tentativo di porre regole anche alla disposizione di oggetti inutili, accendo il computer senza sapere perché e lo lascio lì, luminoso e illuminato, tragicamente impotente, sposto la chitarra che emette un suono lieve come la sua esistenza.
Mi siedo e fisso il punto.
Nient’altro da comunicare.
Ah, sì. Un amore, c’è un amore da qualche parte, e mi appartiene. Qualcuno lo custodisca lì fuori, qui dentro ci penso io.

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