Pranzo lieve della ricerca di spazi interiori

040 – 16 set 15

Pranzo lieve della ricerca di spazi interiori.
Dualità di formaggi stagionati in cortesia di miele di castagno e freschezza d’uva.
Riflessioni scivolose in sapienza di couscous e curiosità d’ortaggi piccanti.
Il pane senza fretta e la fresca acqua di fonte stuzzicano un timido e abbottonato Merlot che indica i luoghi imprecisi della note dei Portishead.
Le carezze degli acini d’uva accompagnano un Targa Riserva Marsala Superiore che illumina il pensare.
Solitudo sorridente e albe a venire q.b.

Pranzo del pianto di settembre

039 – 7 set 15

Pranzo del pianto di settembre.
Attesa di pioggia in bruschette esili al pomodoro fresco.
Profumo di terra bagnata in cottura di riso con funghi secchi e fuochi d’oriente di curry e paprica.
Tempesta di sapori di terra in insalata allegra e condimento mediterraneo.

L’acqua della fonte vicina è rassicurata dal pane di casa che racconta di suoni di tuoni e il vino bianco di madre siciliana allontana tristezze di terra e malinconie d’aria.
Solitudo, gocce di pioggia e fulmini q.b.

Pranzo breve del recupero irrecuperabile

038 – 4 set 15

Pranzo breve del recupero irrecuperabile.
Evaporazione di ribrezzo d’esame in amabilità di couscous con aromi di mare di scoglio al pesce e ai frutti di mare.
Compassione per “logarittimo” esiziale in breve insalata verde al condimento confortante.
Il pane ridacchia con l’acqua di fonte e il biancore del vino siciliano rilassa le curve di pensiero.
Solitudo e io q.b.

Cena risolutiva della marea emotiva

037 – 2 set 15

Cena risolutiva della marea emotiva.
Sopralluogo di mozzarella di bufala campana in fette delicate.
Aritmia emotiva in insalata di lattughino in tenera età con trasparenza di cetriolo, germogli di soia e olive verdi e aceto balsamico.
Sorrisi d’occhi in pomodori e cipolla di Tropea con acclamazione di condimenti intensi.
Abbandono di tristezza in abbraccio di piselli e carote con carezze di cipolle.
Proprietà d’identità in insalata di patate con solletico d’aglio e prezzemolo.
Il pane si rilassa tra le parole soffuse di un’acqua leggera e la birra artigianale riflette sulle ombre della vita. Si ascoltano i Marlene Kuntz con rinnovata serenità mentre fuori il buio protegge l’uscita dei colori.
Solitudo e malinconie serali q.b.

Pranzo breve della speranza esile

036 – 25 ago 15

Pranzo breve della speranza esile.
Ormeggio d’intenti in omelette alla rucola con complicità di formaggio;
linea di speranza in cottura agrodolce di crauti;
richiami d’identità in trionfo tricolore di pomodori, cetriolo e fiordilatte di mungitura ragusana.
Il pane di forno d’oltre Etna si dilunga scherzoso con l’acqua di fonte dei pressi fresca e amabile mentre un bianco chardonnay organizza i pensieri. La musica di terre lontane dei CSN&Y ci avvicina alla terra. Solitudo e speranze a venire q.b.

Cena dei silenzi scovati

035 – 14 ago 15

Cena dei silenzi scovati
Delicatezza di riso basmati in desiderio di sugo piccante con tonno e cipolla. Ortaggi dell’orto in sogno agrodolce di caponata ai sapori siciliani. Gratitudine di melanzane alla griglia con baci di trito aromatico e olive silenziose e verdi.
Il pane riprende sussurando i discorsi interrotti mentre l’acqua di fonte sorride liquida. E’ il vino bianco e fresco dei pressi che esalta il sapore del silenzio e insegue le note vive di Philip Glass. Solitudo d’agosto e pensieri che scalano q.b

Pranzo delle terre che vanno a finire

034 – 26 giu 15

Pranzo delle terre che vanno a finire.
Racconto d’incontri in integrità di couscous, tocchetti di pollo, verdure festose e trito fugace d’erbe aromatiche.
Tango di melenzane e peperoni grigliati con applausi di insalata di pomodori datterini dei luoghi caldi.
Frutta di stagione che va ad iniziare.
Un Corvo Irmàna rosso di terre siciliane discute di fratellanza con la fresca acqua di fonte e un pane che sa di casa.
E’ Chopin che smuove le note come uccelli migratori in cerca di riposo.
Solitudo e parole a venire q.b.

Pranzo delle danze leggere

033 – 16 giu 15

Pranzo delle danze leggere.
Arrembaggio di cavateddi pugliesi in navigazione danzante di fiori di zucca, pomodorini, fagiolino e peperoni.
Passione in tango di pomodoro e cetriolo con condimento innamorato.
Allegria in ritmo e delizia di frutta fresca di stagione.
Il bianco grecanico del sole di Sicilia muove i suoi passi di danza applaudito da un’acqua timida di fonte e dal pane inebriato.
La musica di Manu Chao scuote le anime e i desideri.
Solitudo e ombre d’ozio q.b.

Cipolla, cetriolo, fagiolino, fiori di zucca e peperoni dell’Orto dei semplici

Pranzo dell’attesa dell’acqua

031 – 5 giu 15

Pranzo dell’attesa dell’acqua.
Cascata di sapori in fusilli freschi di Puglia con frittura delicata di zucchine e spolverata di pecorino con trito alle erbe.
Scambio di “saia” in biancore di mozzarella di bufala campana e rossore di pomodoro siciliano con “zappeddu” alle olive bianche.
Incontro d’acqua e terra in verdezza di lattuga e condimento sorridente.
Il pane si muove adagio tra gli schizzi di un bianco chardonnay di terre siciliane e le risate dell’acqua fresca di fonte mentre le note rock dei Doors esaltano le attese.
Solitudo e frescura d’alberi q.b.

Zucchine, erbe in trito di erbe e lattuga del magnifico Orto dei semplici

Pranzo della teatralità dell’essere

030 – 29 mag 15

Pranzo della teatralità dell’essere.
Ouverture di omelette impaziente alle erbe buone dell’Orto e battute di ricotta infornata.
Divertimento di couscous integrale con risate di zucchine e salmone affumicato e solletico di pistacchio tritato.
Applausi di verdezza in lattughe e cetrioli e condimento di rito.
Un Grignolino d’Asti aiuta la regia con amabile sapienza mentre acqua e pane assistono con immutata ammirazione. Il suono dei Genesis d’annata accompagna lo spettacolo fino alla chiusura del sipario.
Gratitudine e attenzione di sè q.b.

Tutte le verdure e le erbe utilizzate (lattughe, zucchine, cetrioli, aglio, erba cipollina, origano fresco, basilico, prezzemolo, porcellana) provengono dall’Orto dei Semplici curato con ammirevole dedizione da Rosa Oliva e Rosalba Indelicato