Pranzo breve dei passaggi di vento

046 – 25 nov 15

Pranzo breve dei passaggi di vento

Brezza di ricordi in crostini e crema di formaggi alle erbe aromatiche e olio extra vergine d’oliva dei pressi preziosi.
Esuberanza di pensieri ventosi in garganelli freschi alla crema di zucca e risate di funghi.
Freschezza d’aria in colore d’insalata e semi e condimento locale.
Vortice d’idee in timidezza di frutta dei pressi.
Il pane, rincuorato, si sofferma ad ammirare l’acqua fresca di fonte e un bianco d’Alcamo sorseggia soffi di gusto e di domani. Le note dei Pink Floyd giungono da Pompei sospinte da venti musicati.
Solitudo di me e sospensione d’attimi q.b

Pranzo del pensare morbido

045 – 1 nov 15

Pranzo del pensare morbido­

Arrendevolezza d’intenti in crostini all­a crema vivace di avocado e vermuth bian­co.
Raccoglimento di sè in filini all’uovo ­in brodo vegetale casalingo e minestron­e di verdure.
Chiusura d’occhi in insalata rossa e ve­rde e condimento dei pressi.
Morbidezza di pioggia in dolcezza di pere cotte all­a cannella e alloro.
Ritrovamento di sè in praline artigiana­li e sorrisi d’autore di Marsala Superio­re Targa.
Dolcezza di figlia in muffin alla zucca­ e cioccolato.
Un ruvido pane locale ammira la delicat­a trasparenza dell’acqua di fonte, un ro­sso Morellino di Scansano sorseggia il f­ormicolio della pioggia che danza mentre­ le note dei Notwist ricoprono le fessur­e del tempo che ci piove addosso.
Solitudo e foglie a cadere q.b

Pranzo di una solitudo colorata

042 – 30 set 15

Pranzo di una solitudo colorata.
Eleganza di sfumature di verde in fusilli con asparagi, zucchine, avocado e complicità di spezie.
Dolcezza in doratura di giallo di patate americane in frittura semplice.
Allegria in danza d’insalata con pomodori, cetriolo e mozzarella di bufala dei dialetti lontani.
Il bianco tenue di un Grillo di Sicilia accarezza il dialogo silenzioso tra l’acqua timida di fonte e il pane di forno innamorato mentre le note calme di Max Richter tranquillizzano le nubi piovose che vengono da lontano.
Solitudo solita e umidità di sguardo q.b

Pranzo delle danze leggere

033 – 16 giu 15

Pranzo delle danze leggere.
Arrembaggio di cavateddi pugliesi in navigazione danzante di fiori di zucca, pomodorini, fagiolino e peperoni.
Passione in tango di pomodoro e cetriolo con condimento innamorato.
Allegria in ritmo e delizia di frutta fresca di stagione.
Il bianco grecanico del sole di Sicilia muove i suoi passi di danza applaudito da un’acqua timida di fonte e dal pane inebriato.
La musica di Manu Chao scuote le anime e i desideri.
Solitudo e ombre d’ozio q.b.

Cipolla, cetriolo, fagiolino, fiori di zucca e peperoni dell’Orto dei semplici

Pranzo del sud che non muore

032 – 8 giu 15

Pranzo del sud che non muore
Agitazione di cavateddi pugliesi in incontro con tonno rosso e pomodoro datterino di Pachino con erbe e aromi danzanti.
Chiusura d’occhi in tonno rosso ai ferri festosi e tarantella di cipolla fresca di Tropea, datterino di Pachino e capperi dei passi brevi in insalata rumorosa.
Il bianco chardonnay di terre siciliane rallegra gli incontri ammirato da un pane di forno e un’acqua di fonte innamorata.
Un rosolio d’alloro di mani note regala la chiusura.
Le note di John Lee Hooker inondano di blues una solitudo per nulla fastidiosa. Tranquillità e scrutini a venire q.b.

Pranzo dell’attesa dell’acqua

031 – 5 giu 15

Pranzo dell’attesa dell’acqua.
Cascata di sapori in fusilli freschi di Puglia con frittura delicata di zucchine e spolverata di pecorino con trito alle erbe.
Scambio di “saia” in biancore di mozzarella di bufala campana e rossore di pomodoro siciliano con “zappeddu” alle olive bianche.
Incontro d’acqua e terra in verdezza di lattuga e condimento sorridente.
Il pane si muove adagio tra gli schizzi di un bianco chardonnay di terre siciliane e le risate dell’acqua fresca di fonte mentre le note rock dei Doors esaltano le attese.
Solitudo e frescura d’alberi q.b.

Zucchine, erbe in trito di erbe e lattuga del magnifico Orto dei semplici

Pranzo del lunedì cortese

029 – 25 mag 15

Pranzo del lunedì cortese

Sospensione temporale in fiori di zucchine con pastella briosa alla birra e morbidezza interiore di pecorino pepato.
Gentilezza di cavatelli in accoglienza di zucchine e basilico con sorrrisi grattuggiati di pecorino.
Esilità di lattuga, cetriolo e basilico in insalata d’orto con frammenti di ricotta infornata.
Interezza di fragola in nudità compiacente.
Il bianco d’Umbria s’intrattiene con il gusto delicato e l’acqua di fonte sorride timida agli scherzi ingenui di un pane buono.
Un amaro calabrese ringrazia le note dei Baustelle. Solitudo di sfuggita e ricordi d’Eralavò q.b.

Tutti i vegetali utilizzati provengono dall’Orto dei semplici (zucchine, fiori di zucchina, basilico, lattuga, cetriolo, cipolla fresca)

Cena dell’amor proprio

028 – 20 mag 15

Cena dell’amor proprio
Risalita d’animo in pasta alla norma con eccitazione di ricotta salata.
Erbe dell’Orto dei semplici e abbraccio d’uovo in omelette rassicurante.
Sguardi di complicità tra verdure grigliate agli odori aromatici.
Tenerezza di fragole, ananas e kiwi in miele al marsala.
E’ un Barbera il caro compagno dei pensieri lenti che sorvolano il pasto mentre l’acqua di fonte sussurra al pane silenzioso la propria freschezza.
Un leggero Marsala Superiore Riserva Targa ci sorride e i suoni intimi dei Portishead ci sfidano.
Solitudo e notte in arrivo q.b.

Pranzo del sorriso ritrovao

023 – 22 apr 15

Pranzo del sorriso ritrovato.
Negritudine di spaghetti in dolcezza nera di seppia.
Preziosità di odore di brace in tenerezza di triglie rosse.
Semplicità di insalata in condimento tenue.
Un Prosecco di Valdobbiadene colora il gusto lento del desinare sotto gli occhi compiacenti dell’acqua fresca di fonte e il mormorio del pane di forno a legna. La musica nota di Lou Reed mi riconosce e sorride agli odori di primavera. Solitudo confortata q.b.

Pranzo delle abitudini ingannnate

022 – 20 apr 15

Pranzo delle abitudini ingannate.
Esilità di carota in cremosa attrazione di gorgonzola.
Salti di spaghetti in musica di asparagi selvatici e pomodorini con soffi di pepe nero.
Chiacchere soffuse di cuori di carciofo e piselli in ingresso di primavera.
Il bianco dei luoghi nostri si intrattiene con il cibo sotto le occhiate schive di acqua di fonte e i consigli del pane di casa.
Lo spessore musicato di Atom heart mother allontana il malessere. Solitudo di me e desiderio di esserci q.b.