Pranzo breve del recupero irrecuperabile

038 – 4 set 15

Pranzo breve del recupero irrecuperabile.
Evaporazione di ribrezzo d’esame in amabilità di couscous con aromi di mare di scoglio al pesce e ai frutti di mare.
Compassione per “logarittimo” esiziale in breve insalata verde al condimento confortante.
Il pane ridacchia con l’acqua di fonte e il biancore del vino siciliano rilassa le curve di pensiero.
Solitudo e io q.b.

Pranzo del sud che non muore

032 – 8 giu 15

Pranzo del sud che non muore
Agitazione di cavateddi pugliesi in incontro con tonno rosso e pomodoro datterino di Pachino con erbe e aromi danzanti.
Chiusura d’occhi in tonno rosso ai ferri festosi e tarantella di cipolla fresca di Tropea, datterino di Pachino e capperi dei passi brevi in insalata rumorosa.
Il bianco chardonnay di terre siciliane rallegra gli incontri ammirato da un pane di forno e un’acqua di fonte innamorata.
Un rosolio d’alloro di mani note regala la chiusura.
Le note di John Lee Hooker inondano di blues una solitudo per nulla fastidiosa. Tranquillità e scrutini a venire q.b.

Pranzo dei sensi di lotta

027 – 8 mag 15

Pranzo dei sensi di lotta.
Commozione di couscous in sintonia di pesce spada e gamberetti con supporto festoso di piselli e zucchine.
Solidarietà di fave in cottura arrabbiata.
Disobbedienza di insalata in condimento spontaneo.
Il pane sciopera e l’acqua esulta mentre il bianco d’Alcamo esalta le lotte.
Arance di Sicilia a fine corteo.
L’aria di primavera si mescola con i suoni di un blues d’annata, desiderio e solitudo q.b.

Piselli (dolcissimi) e cipolla fresca dell’ Orto dei semplici.

Pranzo dei racconti liberati

025 – 25 aprile 15

Pranzo dei racconti liberati.
Racconti brevi di parmigiano e pecorino sardo in ascolto silenzioso di vermouth bianco.
Commozione di orata e gamberoni in racconti di mari lontani e pinzimonio siciliano.
Terra di Sicilia raccontata in insalata fresca di lattuga, cetrioli e pomodorini.
Sapienza di fragole in racconti di venti primaverili.
Il bianco d’Umbria parla di terre e piogge e l’acqua racconta di se mentre il pane in pezzi induce alla bontà.
Ad occhi chiusi si ascolta la storia di un Marsala Superiore Targa 2003. Ci accarezza il suono raccontato di Philip Glass, serenità e libertà q.b.
Chiusura libera di un “bella ciao” dei Modena City Ramblers.

Pranzo del sorriso ritrovao

023 – 22 apr 15

Pranzo del sorriso ritrovato.
Negritudine di spaghetti in dolcezza nera di seppia.
Preziosità di odore di brace in tenerezza di triglie rosse.
Semplicità di insalata in condimento tenue.
Un Prosecco di Valdobbiadene colora il gusto lento del desinare sotto gli occhi compiacenti dell’acqua fresca di fonte e il mormorio del pane di forno a legna. La musica nota di Lou Reed mi riconosce e sorride agli odori di primavera. Solitudo confortata q.b.

Pranzo del cammino marsalese

021– 4 apr 15

Pranzo del cammino marsalese.
Dialoghi incrociati di formaggi stagionati e miele dell’Etna con olive impazienti.
Eleganza di gusto in strozzapreti con racconti di alalunga in bagno di Marsala e pomodoro ciliegino e con sorriso di arancia grattuggiata.
Incontro di desideri tra frutta e verdura in insalata compiacente.
Si sorseggiano un Marsala fine e un Falanghina del Sannio ad occhi chiusi. Acqua e pane accompagnano la musica dei Tuxedomoon.
Rientro a casa e desideri q.b.

Pranzo di un mercoledì che guarda il mare

012 – 11 feb 15

Pranzo di un mercoledí che guarda il mare.
Esagerazione di arrosto con orata e gamberoni ai sapori nostrani.
Verdezza di lattuga in esibizione croccante e spicchi di finocchio in dolce nudità.
Solarità di arancia di Sicilia.
Ci applaude un bianco Alcamo d’occidente e ci origlia la trasparenza dell’acqua dei pressi. Il pane è quieto. Musica jazz da chiudere gli occhi e persistenza di serenità. Solitudo q.b. con luce d’arancia.